i 10 libri scritti da Nikola Tesla

In questi 10 libri troviamo molto del sapere di Tesla grazie ad appunti e scritti di proprio pugno. Tesla aveva scopetto come far viaggiare l'energia senza fili, ma anche come prelevarla da un punto qualsiasi dello spazio; pur non essendoci progetti completi, questi materiali del grande scienziato, scritti a mo' di radio-amatore, sono imperdibili per chiunque si stia avvicinando alla Nuova Scienza, quel nuovo modo di intendere la tecnologia che si sta facendo avanti sul pianeta.

SCRITTI 1 (pagine 69)
Articoli (1888-1890) - Biografia (1900) - Applicazioni terapeutiche - Generatore di Van de Graaff

In questo volume sono presenti:

• scritti sui motori in corrente alternata e relativi trasformatori;
• la prima autobiografia di Tesla del 1890;
• il primo e il secondo articolo, insieme ad altre indicazioni, sulle applicazioni terapeutiche delle correnti di alta frequenza e gli studi sul generatore di Van de Graaff.

SCRITTI 2 (pagine 73)
Esperimenti con correnti alternate di frequenza elevatissima e loro applicazione ai metodi di illuminazione artificiale - (1891)

In questo volume sono presenti: esperimenti con correnti alternate di frequenza elevatissima e loro applicazione ai metodi di illuminazione artificiale.

SCRITTI 3 (pagine 152)
Esperimenti con correnti alternate di alto potenziale e di alta frequenza. La trasmissione di energia elettrica senza fili.

In questo volume sono presenti due scritti importanti. Il primo descrive i tentativi di Tesla di basare l’illuminazione sulle correnti alternate di alto potenziale e di alta frequenza; il secondo articolo, parla degli sforzi di Tesla per realizzare la trasmissione dell’energia senza fili attraverso la sua bobina di induzione.

SCRITTI 4 (pagine 96)
Autobiografia: Le mie invenzioni - di Nikola Tesla (1919)

SCRITTI 5 (pagine 114)
Sulla luce e sugli altri fenomeni di alta frequenza (1893)

In questo volume Tesla si occupa dei fenomeni ad alta frequenza tra cui la luce.

SCRITTI 6 (pagine 66)
Colorado Springs Notes (1899-1900) - parte 1

In questo e nei successivi settimo e ottavo volume sono presenti i rarissimi appunti scritti durante il periodo trascorso da Tesla a Colorado Springs, ove realizzò un laboratorio sul Pike's Peak al fine di sviluppare la trasmissione dell'energia senza fili con il famoso apparato conoscituo come la torre Wanderclyffe Tower

SCRITTI 7 (pagine 142)
Colorado Springs Notes (1899-1900) - parte 2

SCRITTI 8 (pagine 100)
Colorado Springs Notes (1899-1900) - parte 3

SCRITTI 9 (pagine 70)
Colorado Springs Notes (1899-1900) - parte 4

SCRITTI 10 (pagine 90)
Colorado Springs Notes (1899-1900) - parte 5

"Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione.
Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un' energia senza limiti, che può essere incanalata."

Nikola Tesla

E ancora, Tesla dice:

"… A 17 anni i miei pensieri iniziarono seriamente a concentrarsi sulle invenzioni. Potevo raffigurarle nella mia mente come fossero reali. Ero stato pertanto condotto inconsciamente ad elaborare ciò che consideravo un nuovo metodo per materializzare concetti ed idee relativi alle invenzioni, metodo radicalmente opposto a quello puramente sperimentale e che a mio parere era anche molto più rapido ed efficiente. Chi costruisce un dispositivo per trasportare nella pratica un’idea appena abbozzata si trova inevitabilmente impegnato nei dettagli e trascura l’apparato. Il mio metodo è differente. Io non eseguo il lavoro di fretta. Quando ho un’idea inizio immediatamente ad elaborarla attraverso la mia immaginazione. Modifico la sua struttura, apporto miglioramenti e ne verifico nella mia mente il funzionamento. Per me è indipendente se la mia turbina scorre nella mia mente oppure se la provo nel mio laboratorio. Quando ho apportato ogni possibile miglioramento alla mia invenzione, posso riflettere ed osservare che non vi è alcun difetto, concretizzando pertanto il prodotto finale del mio cervello. Invariabilmente il mio dispositivo si comporta come previsto, e la fase sperimentale si svolge così come l’ho progettata. In 20 anni non ho riscontrato una sola eccezione…”