
Questo ragazzo è Vadim Zeland, l’autore russo divenuto famoso in Europa grazie al suo ciclo di libri del Transurfing. Proprio nel quarto di questa serie intitolato Transurfing Vivo Zeland ha portato alla ribalta l’uso della Shungite cristallina nell’uso del trattamento dell’acqua. Si tratta di una procedura affascinante nella quale non solo l’acqua viene energizzata, ma anche purificata.
In questo articolo abbiamo dato delle motivazioni del perché consigliamo l’utiilizzo della Shungite Elite nel processo dell’acqua di Transurfing.
PREPARARE L’ACQUA TRANSURFING
Innanzitutto, abbiamo fatto dei ragionamenti su questa procedura ed abbiamo scoperto che molte cose non sono state “dette” nel libro Transurfing Vivo; queste cose ve le porteremo a conoscenza tra un attimo.
Il processo di preparazione dell’acqua di Transurfing è abbastanza articolato e sarebbe “sciocco” pensare che esso non nasconda degli aspetti tecnici molto importanti…
Infatti Vadim Zeland suggerisce 4 fasi tra cui c’è anche quella della Shungite:
- distillare l’acqua usando un distillatore: lo trovi qui
- rimineralizzazione con corallo rosso e purificazione informatica con la pietra di Shungite: trovi il kit Shungite qui (dopo vedremo che il corallo rosso non serve nella nostra procedura)
- elettro-attivazione negativa per mezzo della caraffa BIOCERA: la trovi qui
- informatizzazione con le Piastre di Kolzov (già Acquadisk): le trovi qui
Analizzando uno ad uno questi punti cercheremo di capire come davvero sta la situazione.
PUNTO 1 – il distillatore
un distillatore è un sistema in grado, grazie ad un processo di evaporazione dell’acqua, di far depositare solo acqua in una caraffa di raccolta avendone escluso i minerali ed altre sostanze prima contenute. La caraffa di deposito, a meno che non sia fatta di vetri particolarmente speciali, è bene che sia in plastica BPAfree. Erroneamente si crede che l’acqua distillata sia a pH neutro: questo è vero e non è vero!!!
L’acqua distillata è a pH neutro fino a quando essa non entra in contatto con l’aria. Se essa non entra in contatto con l’aria ha un pH quasi 7 (neutro), ma è estremamente corrosiva (reattiva): questo è il motivo per cui essa non deve mai entrare in contatto con metalli o vetri non adatti allo scopo, se no darebbe luogo alla produzioni di ioni tossici.
Invece se essa entra in contatto con l’aria, data la sua elevata e pericolosa reattività, regisce con l’anidride carbonica e diviene acida.
Infatti, se la facciamo ventilare per qualche minuto, essa assumerà un pH intorno a 6 perché reagendo con l’anidride carbonica dell’aria darà luogo ad una reazione del genere:
2 H2O + CO2 –> H2O + H2CO3 (acido carbonico) –> (H30+) (acqua acidificata ione) + (HCO3-) (ione bicarbonato ione)
Quindi l’acqua distillata prodotta con un distillatore avrà immediatamente un valore di circa di pH 7 ma, reagendo con l’anidride carbonica dell’aria, raggiungerà un valore di pH leggermente acido in breve; e a quel punto avrà perso la sua “pericolosa” reattività.
Per questo motivo non si deve assumere acqua distillata fresca potrebbe essere dannosa. Quindi ci sono due precauzioni che vengono alla mente:
- prima di un paio di ore da che è stata ventilata, non aggiungere nessuna pietra al suo interno per attivare l’acqua, la corroderebbe;
- conservarla in un contenitore di plastica e non di vetro (l’acqua distillata corrode il vetro);
- se conservata in frigorifero, tappare il contenitore di plastica altrimenti, reagendo con gli odori, tenderà ad assumere uno sgradevole “sapore” di sottofondo.
E così abbiamo risolto un po’ di misteri sulla distillazione dell’acqua. Passiamo al punto 2.
PS: se l’acqua che ti arriva in casa è già di buona qualità, puoi pensare di saltare questo punto 1 e di procedere in questo modo.
Semplicemente devi trovare un tecnico o idraulico coscienzioso che possa consigliarti qualcosa di molto semplice, questo:

Devi chiedere la realizzazione di una batteria a 3 cilindri dove, dall’ingresso (sinistra) verso l’uscita (destra), DEVI avere:
- una cartuccia in tessuto per particolato grosso
- una cartuccia filtrante per metalli e particelle fini
- una cartuccia a carboni attivi per ADSORBIRE il cloro.
Fatto questo sei a posto e il sistema non è elettrico; dovrai cambiare i filtri a seconda della qualità dell’acqua del tuo acquedotto. NB: Questo sistema non è valido se usi un addolcitore se l’acqua di partenza è particolarmente cattiva.
PUNTO 2 – Corallo e Shungite
Questo punto serve per due passaggi tanto importanti quanto incompresi.
Innanzitutto la procedura prevede di usare un elettro-attivatore che la divide nelle cosidette “acqua viva” (che possiede anche minerali alcalini) e “acqua morta” (che possiede minerali acidi), ma ad un tecnico balza subito all’occhio un problema: se ho prodotto acqua distillata che ha un pH acido, come faccio ad avere minerali alcalini oltre al carbonio che la reattività dell’acqua distillata ha catturato dall’aria? Infatti l’acqua, fino a questo momento ha ben poche sostanze al suo interno e sarebbe molto difficile avere un’acqua realmente “Viva” cioé carica di minerali alcalini a seguito dell’utilizzo dell’elettro-attivatore perché di minerali ce n’é tanto pochi quanto niente.
Ecco quindi la necessità (che nella nostra procedura by-passeremo) di aggiungere corallo rosso: è un rimineralizzante.
Invece l’uso della Shungite serve per cancellare TUTTE le memorie vecchie: è determinante ed uno dei passaggi inevitabili, dover usare la Shungite per ripulire l’acqua dalle vecchie memorie.
Quindi dopo i passaggi 1 e 2 abbiamo un’acqua purificata dalla chimica e dagli agenti patogeni, rimineralizzata e cancellata dalle vecchie memorie.
Cosa importante da dire è che, mentre alcune aziende venditrici consigliano di sostituire periodicamente le pietre di Shungite, noi possiamo serenamente affermare che fare ciò non serve affatto in quanto il minerale non perde mai le sue caratteristiche vibratorie. Tuttavia è necessario procedere ad una corretta pulizia mediante spazzolamento con acqua e sapone almeno una volta al mese proprio per ripulire le pietre dai classici depositi melmosi che tenderanno a depositarsi. Per quanto detto non serve far riposare o ricaricare la pietra, questa è una operazione inutile.
PUNTO 3 – Elettroattivatore per acqua elettronegativa
Ma cos’è un elettro-attivatore? Guarda, te ne parlo ma non telo consigliamo; te ne parlo solo per comprendere il principio.
Qui ci si deve mettere una grossa attenzione!!! Ne vale la pena, si tratta di non avere problemi di salute e probabilmente ci stiamo mettendo contro i colossi industriali che producono elettro-attivatori, ma dopo più di un anno di ricerche per vedere quale elettro-attivatore mettere in catalogo abbiamo deciso di non venderlo più e di sconsigliare l’uso di qualsiasi elettro-attivatore. Tra un attimo ne spiegheremo i motivi.
Innanzitutto cosa fa un elettro-attivatore? Produce Acqua viva e Acqua morta.
Un elettro-attivatore è un apparecchio che usa energia elettrica per preparare due frazioni di acqua note come “acqua viva” ed “acqua morta”. Si tratta di un apparecchio elettrico domestico che per mezzo di un processo elettrolitico separa l’acqua in due parti grazie anche all’intervento di una specifica membrana unidirezionale capace di far passare solo un tipo d’acqua e non l’altra:

In definitiva la corrente elettrica è usta per spingere le particelle in due contenitori diversi dell’apparecchio in modo da avere due “tipi” di acqua. Ma ciò che a noi interessa è la ionizzazione…
Le proprietà dell’acqua ionizzata/alcalina sono caratterizzate da due valori: l’ORP ossia il potenziale di ossido-riduzione e il valore di pH dello ione d’idrogeno. L’ORP è caratterizzato da carica positiva o negativa (mV) dell’acqua ionizzata. I valori di ionizzazione si leggono con una scala ORP.
L’acqua acida (anolita) è un’acqua dal sapore fortemente acido con caratteristico odore di acido e cloro. I suoi valori ORP sono positivi, il pH fluttua tra 7 e 2 (più basso è il numero, più l’acqua è acida) tanto è vero che ammazza i batteri tanto che può essere acida. Tuttavia il vero valore aggiunto dell’acqua trattata con un elettroattivatore è la parte alcalina che viene creata e non solo per il fatto che sia tale, ma perché possiede un ORP (potenziale di ossidoriduzione) molto alto (cioè molto negativo).
Quindi l’ORP che funzione ha in definitiva? Semplice: essendo una molecola riducente, vuol dire che CEDE elettroni e quindi come tale reagisce ed annulla la fame di elettroni degli agenti ossidanti tipo quello dei radicali liberi e delle tossine (che sono sempre ossidanti, cioé sono sempre alla ricerca di elettroni). Infatti è proprio per il fatto che questi agenti ossidanti mangiando elettroni, se li prendono dalle cellulre provocano danni ad esse le quali sono i maggiori bersagli che forniscono loro elettroni; quindi sfamando la fame di elettroni degli agenti ossidanti, le cellule rimangono danneggiate.
Quindi fornire agenti riducenti, significa annullare la condizione ossidante circolante PRIMA che depredino le cellule.
Quindi l’acqua è viva perché ha un ORP negativo, cioè capace di cedere elettroni, cioé di annichilire gli agenti ossidanti che di elettroni ne sono ghiotti. Guarda caso che un ORP ottimale, cioé altamente negativo (tipo -400) lo si trova nelle soluzioni alcaline. Quindi il vero valore aggiunto dell’acqua alcalina non è solo il fatto che sia tale, ma che debba possedere una specifica caratteristica elettrica riducente (che cede elettroni per sfamare gli agenti ossidanti) tale da risultare in qualche modo più che benefica rispetto alla sola azione alcalinizzante.
In definitiva bere acqua alcalina semplicemente aggiungendo sostanze alcaline come, ma senza un ORP fortemente negativo può far venire i calcoli ai reni, tanto per capirci, ok? Tutti questi valori ed aspetti positivi sono presenti nell’acqua di sorgente di tipo alcalina, ma quando viene messa in bottiglia (acqua minerale) l’acqua perde gli ottimali valori di ORP e rimane solo ed inutilmente alcalina.
I motivi per cui sconsigliamo di usare un elettro-attivatore li leggi qui
Noi abbiamo fatto un bel balzo in avanti: abbiamo trovato una Caraffa ionizzante che non utilizza energia elettrica per creare acqua carica negativamente, ma semplicemente rilascia ioni negativi idrogeno (H-) che sono stati preventivamente depositati su delle sferette di ceramica presenti nel filtro centrale.

Inoltre, e qui ci ricolleghiamo alla questione del corallo rosso, le sferette ceramiche rilasciano anche piccolissime quantità di magnesio e calcio tali da rendere l’acqua alcalina. Tutto questo senza usare il corallo. Dette sferette ceramiche non hanno alcuna funzione all’intermo della caraffa se non quella di contenere, intorno, piccolissime quantità di questi elementi. Una ennesima sezione di sferette ceramiche ha invece il compito di fornire raggi infrarossi per procedere alla declusterizzazione dell’acqua. La Caraffa è della marca BIOCERA ed è prodotta in plastica BPAfree, Made in Europe ed unica al mondo certificata NSF (qui).
Tuttavia ciò che molte persone non sanno e che non si capisce dal libro Transurfing Vivo, è che l’acqua elettronegativa, sia essa prodotta con un elettroattivatore che con la nostra Caraffa BIOCERA, tende a raggiungere un potenziale di equilibrio entro un massimo di 6-8 ore per cui quest’acqua non può essere prodotta oggi ed usata domani perché oltre che a contenere qualche minerale alcalino, non ha alcun potere riducente (di fornire elettroni) agli agenti ossidanti nel corpo.
Quindi dopo i passaggi 1 e 2 abbiamo un’acqua purificata dalla chimica e dagli agenti patogeni, rimineralizzata (se usiamo il corallo, ma con la Caraffa Biocera il corallo non serve) e cancellata dalle vecchie memorie e dopo il punto 3 abbiamo un’acqua rimineralizzata e attiva negativamente.
PUNTO 4 informare l’acqua con le Piastre di Kolzov (già Acquadisk)
All’interno dell’Acquadisk vi sono le vibrazioni di quella che sembra sia ritenuta la più sacra delle sorgenti della chiesa ortodossa intorno alla quale è stato costruito il Monastero di San Sergio di Radonez. Di fatto, come le acque sacre di Lourdes, queste in Russia producono miracoli e guarigioni.

esempio di un’acqua trattata vibrazionalmente
Questo è il motivo per cui Vadim Zeland suggerisce l’uso di Acquadisk.
Le Piastre di Kolzov
Sempre dalla Russia e successivamente agli scritti di Zeland ci sono giunte delle Piastre che agiscono allo stesso modo dell’Acquadisk e che sono state informate nello stesso luogo sacro dell’Acquadisk.
Si tratta delle Piastre di Kolzov, dispositivi eneregetici che agiscono per risonanza con l’utilizzatore fornendogli le frequenze benefiche che vi sono state impresse secondo un particolare procedimento frutto di anni di studi e ricerche; le Piastre di Kolzov durano almeno 10 anni, tanti anni in pià rispetto alla scadenza di Acquadisk e ci possono essere fino a centinaia o migliaia di informazioni impresse.
Le due Piastre di Kolzov su cui sono state impresse, tra l’altro, le benefiche frequenze delle sorgenti della chiesa ortodossa intorno alla quale è stato costruito il Monastero di San Sergio di Radonez sono:
Piastre di Kolzov CARISMA UOMO e DONNA;
Piastra di Kolzov RICCHEZZA e SUCCESSO.
Oltre a queste, sono state realizzate altre Piastre su cui i ricercatori russi hanno impresso frequenze provenienti da luoghi sacri e di potere della Russia e di altri posti carismatici del mondo; te le elenchiamo così che tu possa scegliere quella che più ti ispira:
L’intero catalogo di Piastre informate con luoghi sacri e di potere lo trovi QUI.
Le Piastre di Kolzov, rispetto all’Acquadisk, hanno il pregio di conservare intatta la loro efficacia per anni, se non vengono danneggiate. Inoltre esistono oltre 40 tipi di Piastre, ciascuna delle quali serve energeticamente ad uno o più scopi specifici.
Infine le Piastre di Kolzov, oltre ad informare l’acqua o liquidi che desideri hanno tanti altri modi di utilizzo, dal semplice portarle addosso fino a veri e propri processi creativi effettuati con il loro ausilio.
Insomma: per informare l’acqua e non solo, le Piastre di Kolzov rappresentano un’ottima e valida alternativa all’utilizzo dell’Acquadisk.
Se vuoi guardare l’intero catalogo delle Piastre di Kolzov clicca QUI.
Con questo articolo sono certo di avervi chiarito un mucchio di cose.
Arcangelo Miranda